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CBD: per quali patologie può essere utile

By Gennaio 2, 2023No Comments

Il CBD può essere utilizzato per il trattamento di numerose patologie e per alleviare i sintomi collegati. Ecco alcuni esempi e gli studi internazionali più recenti in merito.

 

Gli effetti positivi del cannabidiolo: le patologie per le quali può essere utile

Quando si parla di “patologie” si fa riferimento a malattie o condizioni di sofferenza dell’organismo, indipendentemente dal sistema coinvolto. In molti casi, per trattarle e alleviare i sintomi collegati, si può far ricorso al cannabidiolo, noto anche come CBD, una sostanza chimica naturale che si trova all’interno della Cannabis sativa, pianta della quale è una delle principali componenti non psicoattive, e che a livello medico è appunto noto per le sue numerose proprietà terapeutiche.

 

Il CBD, infatti, viene già utilizzato in numerosi Paesi per aiutare i pazienti ad affrontare condizioni come il Morbo di Parkinson o la sclerosi multipla, ma anche, a livello psicologico, la schizofrenia e l’ansia. Le patologie per le quali il CBD può essere utile, insomma, sono numerosissime, ecco alcune delle più comuni.

 

Artrite e altri disturbi articolari

L’artrite è una patologia acuta e cronica, di natura soltanto o prevalentemente infiammatoria, che colpisce i tessuti delle diverse articolazioni e che in alcuni casi si può presentare, tra le altre forme, come artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica che causa dolore, tumefazioni e deformazioni alle articolazioni.

In questo caso, per il trattamento, è fondamentale l’azione antinfiammatoria del CBD, come dimostrato anche in uno studio del 2022 disponibile su PubMed. Secondo la ricerca, infatti, l’83% dei pazienti coinvolti ha notato una riduzione del dolore dopo aver iniziato una terapia a base di CBD; a questo si aggiunge il 66% degli individui che ha notato invece un miglioramento sia delle funzioni fisiche che della qualità del sonno.

Secondo lo stesso studio, anche il 44% dei pazienti affetti da osteoartrite ha notato un netto calo del dolore percepito, portando alla riduzione dell’utilizzo di altri farmaci antinfiammatori.

 

Dermatite e altri disturbi cutanei

Oltre che dal punto di vista articolare, un trattamento a base di CBD può essere utile anche per mantenere l’omeostasi cutanea e per contrastare disturbi della pelle quali dermatiti, prurito (cronico e non), acne o infiammazioni di diversa natura, come raccontato anche nell’articolo dedicato all’uso della Cannabis in dermatologia.

Tra le varie patologie trattate, una delle più comuni è la dermatite, sia quando presente in forma allergica da contatto che quando presente come dermatite atopica, che secondo le stime più recenti colpisce il 20% della popolazione a livello globale. In questo caso specifico, il CBD (insieme agli altri cannabinoidi) può intervenire su diversi fronti, agendo sia come antinfiammatorio sia come agente in grado di ridurre il prurito.

 

Dolore cronico

Il dolore cronico è un tipo di dolore persistente o recidivo collegato a malattie croniche come neoplasie, diabete, cefalea o fibromialgia o a stati tumorali. In questo caso, il CBD agisce sia come antinfiammatorio che come antidolorifico e ciò avviene soprattutto quando si innesca quello che è noto come effetto entourage, ossia l’azione combinata e benefica delle diverse componenti presenti all’interno di un estratto CBD full spectrum, come CBN, CBC o CBG.

Tra gli studi ad analizzare e a confermare l’efficacia del CBD contro il dolore cronico una ricerca pubblicata nel 2021 su PubMed.

 

CBD e patologie neurodegenerative: malattia di Alzheimer e Morbo di Parkinson

La malattia di Alzheimer è una patologia che porta alla perdita progressiva delle funzioni mentali e che è causata dalla degenerazione del tessuto cerebrale e delle cellule nervose, una condizione che vede tra le principali responsabili la proteina beta-amiloide.

Secondo recenti studi, come quello condotto in Svizzera e pubblicato nel 2022 su PubMed, il CBD e la Cannabis potrebbero combattere il declino cognitivo e, di conseguenza, rallentare e contrastare lo sviluppo dell’Alzheimer.

Il CBD ha un effetto simile anche sul Morbo di Parkinson, una malattia neurodegenerativa che colpisce in particolare il funzionamento muscolare. A dimostrarlo anche uno studio pubblicato nel 2021, che ha confermato le proprietà neuroprotettive del cannabinoide.