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Cannabis in dermatologia: le patologie per le quali può essere utile

By Settembre 1, 2022No Comments
Cannabis in dermatologia: le patologie per le quali può essere utile

Cannabis in dermatologia: le patologie per le quali può essere utile

 

Già usata in diversi ambiti terapeutici, la Cannabis può essere utile anche in dermatologia per il trattamento di diverse condizioni, tra le quali ci sono l’acne, la dermatite atopica, la psoriasi, il cancro della pelle e forme lievi e croniche di prurito e dolore.

Come avviene in altri contesti, anche in questo caso il merito è dei cannabinoidi e delle loro proprietà antinfiammatorie e anti-pruriginose, che si pongono così come una promettente alternativa ai trattamenti tradizionali.

 

Cannabis in dermatologia: gli studi

 

Come riportato in uno studio intitolato “Cannabinoids for the treatment of chronic pruritus: A review” e disponibile sul sito del Journal of the American Academy of Dermatology, il sistema endocannabinoide svolge un ruolo importante nell’omeostasi cutanea, oltre ad avere effetti più ampi sulle risposte neurogeniche come prurito, nocicezione, infiammazioni e reazioni immunitarie.

 

Gli studi, sia in vitro che sull’uomo, hanno infatti dimostrato, in seguito a terapie a base di cannabinoidi, riduzioni significative sia del danno cutaneo (graffi, rossori…) che dei sintomi del prurito cronico in diverse malattie dermatologiche e sistemiche.

 

Ad approfondire il tema e a confermare i risultati è anche un’altra ricerca, pubblicata sul Dermatology Online Journal e intitolata “Cannabinoids in dermatology: a scoping review”, che ha condotto una revisione della letteratura scientifica disponibile sul tema per determinare le applicazioni dei cannabinoidi per il trattamento di varie malattie della pelle.

 

“Dopo aver condotto la nostra analisi, abbiamo scoperto che i prodotti a base di cannabinoidi hanno il potenziale per trattare una varietà di condizioni della pelle, tra cui l’acne, la dermatite allergica da contatto, la dermatite steatosica, la dermatite atopica, l’idrosadenite suppurativa, il sarcoma di Kaposi, il prurito, la psoriasi, il cancro della pelle e le manifestazioni cutanee della sclerosi sistemica”, spiegano i ricercatori.

Ecco alcune applicazioni e condizioni nel dettaglio.

 

 

La Cannabis contro l’acne vulgaris

 

L’acne vulgaris è una condizione che si verifica quando il sebo in eccesso, lo sporco e le cellule morte della pelle ostruiscono i pori nei quali si accumulano così i batteri (Propionibacterium acnes) che causano rossori e irritazioni.

In questo contesto, il CBD, principale cannabinoide presente nella Cannabis, può essere di supporto con un duplice intervento: da una parte agisce come antinfiammatorio, dall’altra aiuta a regolare il sebo in eccesso. Quest’ultimo aspetto è stato confermato anche da uno studio pubblicato sul The Journal of Clinical Investigation e attraverso il quale i ricercatori hanno concluso che “a causa degli effetti lipostatici, antiproliferativi e antinfiammatori combinati, il CBD ha un potenziale come agente terapeutico promettente per il trattamento dell’acne vulgaris”.

 

 

 

Dermatite allergica da contatto

 

Il sistema endocannabinoide — in particolare quando coinvolto il recettore CB2 — è in grado di mediare e aumentare le risposte infiammatorie innescate dalla dermatite allergica da contatto.

A evidenziarlo è stato in particolare uno studio eseguito su un modello murino (pubblicato su Allergy) dal quale è emerso che l’applicazione di THC topico ha effettivamente ridotto il gonfiore nelle aree colpite da dermatite allergica da contatto.

 

 

La Cannabis contro la dermatite atopica

 

La dermatite atopica è una delle malattie della pelle più diffuse e colpisce fino al 20% della popolazione a livello globale.

Anche in questo caso i cannabinoidi possono intervenire su diversi fronti, perché non solo agiscono come antinfiammatori, ma, stimolando i recettori CB1 e CB2, riducono inoltre il prurito e inibiscono il rilascio del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), che agisce come vasodilatatore, può intervenire nella trasmissione del dolore (interessando il sistema nervoso periferico e centrale) e contribuisce alle reazioni di riacutizzazione della dermatite atopica.

Allo stesso modo, i cannabinoidi possono essere utili nel trattamento del prurito, dell’eczema, delle psoriasi e delle condizioni dermatologiche con sintomi simili.

 

 

 

Cancro della pelle

 

Anche sulle cellule tumorali della pelle, sia benigne che maligne, sono presenti i recettori CB1 e, soprattutto, CB2. In questo contesto, l’attivazione dei recettori dei cannabinoidi può agire su diversi fronti: può provocare un’interferenza con la migrazione delle cellule endoteliali, può alterare la loro vascolarizzazione e indurre l’apoptosi nelle cellule epidermiche tumorigeniche, lasciando invece inalterate le normali cellule epidermiche. È stato inoltre dimostrato che l’attivazione dei recettori dei cannabinoidi è in grado di rallentare la crescita del tumore, impedendo così la proliferazione delle cellule del melanoma.