Quando si parla di estrazione esistono differenti modalità, strumenti e tecniche che permettono di tagliare i costi e rendere il procedimento non solo più economico, ma anche più efficiente. Ecco alcuni spunti.
Estrazione della cannabis: tre modi per tagliare i costi e renderla più efficiente
L’estrazione della cannabis è un processo che permette di separare i principi attivi dalla biomassa della pianta con l’obiettivo di creare estratti e distillati sfruttati poi nei diversi settori, da quello medico a quello industriale.
Le modalità attraverso le quali questo processo avviene si differenziano per metodi e strumenti utilizzati e dall’utilizzo o meno di solventi. Indipendentemente dalle scelte delle singole aziende in questo ambito, però, esistono alcuni accorgimenti che aiutano a rendere l’estrazione più efficiente e più economica, permettendo così all’azienda di avere un maggiore margine di crescita.
L’attenzione per la scelta della materia prima
Una buona base di partenza e dunque una materia prima di qualità è fondamentale per ottenere un prodotto migliore, con un’elevata potenzialità e un robusto profilo terpenico. In questo caso, le aziende avvantaggiate sono quelle che gestiscono personalmente l’intera filiera e che coltivano le piante autonomamente o in collaborazione diretta con gli agricoltori, senza intermediari.
Utilizzando una materia prima di qualità ed estremamente controllata il processo di estrazione è infatti molto più efficiente e rapido, perché la pianta che arriva in laboratorio non necessita di particolari attenzioni e, spesso, arriva già pulita e pronta all’utilizzo. Non solo, una buona base di partenza garantisce anche maggiore biomassa; al contrario, una biomassa scarsa potrebbe rendere necessaria la ripetizione del processo di estrazione più e più volte per ottenere lo stesso grado di raffinatezza.
Questi accorgimenti sono particolarmente importanti nel caso delle aziende che decidono di eseguire l’estrazione senza solventi.
Studiare e progettare l’ambiente di lavoro per facilitare i processi
L’attento studio e la corretta progettazione dell’ambiente di lavoro sono fondamentali in ogni settore e, in particolare, in quelle realtà che al loro interno seguono lavorazioni differenti ed estremamente delicate.
Uno spazio correttamente progettato, infatti, consente all’azienda di seguire i diversi processi in maniera efficiente non solo sul breve, ma anche sul lungo periodo e, soprattutto, in vista di una possibile crescita ed espansione. E questo, nel caso di realtà dove è presente una struttura verticale, vale per tutte le fasi della filiera, perché in questo modo la materia prima può raggiungere il laboratorio destinato all’estrazione in maniera più veloce e con meno rischi legati al deperimento.
Un altro accorgimento da tenere a mente è la creazione di uno spazio in grado di gestire ed elaborare più progetti contemporaneamente, così da evitare l’effetto “collo di bottiglia” in caso di imprevisti, ritardi o richieste urgenti da parte dei clienti.
Parola d’ordine: automazione
La tecnologia è una preziosa alleata quando si parla di efficienza e riduzione dei costi e lo è soprattutto nel settore dell’estrazione, dove i dettagli fanno la differenza.
In questo contesto, la parola “tecnologia” è sinonimo di “automazione” — che va di pari passo con lo studio e la progettazione degli ambienti di lavoro —, perché grazie a quest’ultima si possono ridurre drasticamente sia i costi che i tempi di produzione.
L’automazione, soprattutto, può essere applicata a tutte le fasi del processo, dal filtraggio all’estrazione vera e propria passando per il trasporto degli strumenti e delle materie prime, e può rendere ancora più fluido l’ambiente di lavoro facilitando allo stesso tempo i compiti del personale esperto, che può così dedicare più tempo ed energie ai procedimenti che richiedono maggiore attenzione.
Il processo di automazione di un’azienda ha spesso costi elevati al momento dell’implementazione, ma è fondamentale tenere a mente che questi vengono sempre ammortizzati sul lungo periodo.
